venerdì 20 aprile 2012

RECENSIONE "VOCE" di Elisabetta Bagli

Silloge poetica, breve ma intensa, principalmente suddivisa nelle tre sezioni "vita", "amare" e "sguardi" ma che varia amabilmente in diversi argomenti trattati: dalla maternità alla bulimia, dall'amore per la terra natale alla passione carnale. Insomma, un'ottima combinazione per quello che è il primo lavoro poetico di quest'autrice che ha desiderato intitolare "Voce" la sua opera,  proprio a sottolineare la sua analisi introspettiva e la volontà di mostrarsi al pubblico.




Come ho spesso ricordato nelle mie recensioni su sillogi poetiche, la poesia è un genere a sé stante perchè viene recepita dai vari lettori in maniera differente, in base alla sensibilità di ognuno. Per me "Voce" è allora una candida carezza di realtà, è un amore vissuto anche con la dovuta asprezza, è la lotta di un'umanità che ha mostrato il sorriso nell'amarezza.  O semplicemente ho percepito in "Voce" molta più malinconia di quella che la stessa autrice voleva proporre; o semplicemente intravisto negli occhi di "Voce" una commozione trattenuta, quasi a non volerla lasciare andare, e un sorriso prestato ad ogni situazione ma non per questo meno reale.
Ma la poesia non sta solo in ciò che si scrive, bensì in ciò che si prova scrivendola e leggendola.



"Sento la neve scendere su di me,
fredda, impassibile, lontana.
La sento sciogliersi nelle mie mani vive
che non conoscono più te."

Nessun commento:

Posta un commento